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Restauri 2015

Il restauro



Cosa importante che vale per tutti i tesori architettonici dei quali l'Italia è ricca e custode, per la loro salvaguardia occorre pianificare una periodida manutenzione affinchè i recuperi conseguiti con sofferti restauri siano poi mantenuti integri nel tempo.
Anche la Cà del Maestro oltre alle lesioni storiche al loggiato, presentava degradi agli intonaci su alcuni punti delle facciate. Grazie al Gruppo Alpini di Strozza ed i proventi derivati dalle Feste "Momenti Divini" sono state possibili le manutenzioni di seguito documentate:


CA' DEL MAESTRO - RIPRISTINO FACCIATA INTERNA
La fascia dell'intonaco con pregevoli resti di graffito, stava presentando inizi di grave degrado, ed in particolare sul lato destro dove l'intonaco di finitura si era distaccato ed era in procinto il proseguo di tale fenomeno dovuto ad degrado dell'intonaco di supporto costutuito da una malta bastarda cementizia.
L'intervento ha comportato la rimozione di tale intonaco fino alla muratura sottostante, ed il successivo rifacimento con malte macroporose e finitura con intonachino di calce idraulica naturale della medesima cromia dell'area circostante. E' seguito poi il consolidamento della fascia di parete compresa tra il davanzale del loggiato e gli archi sottostanti con l'applicazione finale di idrorepellente.


La facciata interna prima dell'intervento di restauro. In sinistra la zona con l distacco.


Particolare dell'intonaco degradato in distacco.
Nella foto a lato la scrostatura ed il rinzaffo con il
nuovo intonaco. Visibile anche sul lato sinistro
altri intoci in distacco ricostruiti.








Facciata della Cà del Maesro dopo l'intervento di restauro conservativo.




INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DELLE COLONNINE
Il cedimento del parapetto del loggiato aveva provocato una perdita di verticalità delle colonnine. In particolare per le ultime due l'appoggio sul piedistallo era limitato a soli pochi centimetri: sarebbe bastato il distacco della parte in marmo del cuneo di appoggio per provocare in sequenza il cedimento di tutta la balconata. Era indispensabile intervenire con urgenza!

MESSA IN SICUREZZA DELLE COLONNINE
Quando il proprietario dell'edificio edificò nella piazzetta una ghiacciaia, il cunicolo per raggiugerla causò dei cedimenti che lesionarono il primo arco: come vibile sulla linea del davanzale. Il rimedio fu quello di tamponare il porticato che ritornò al suo stato originario dopo il primo intervento di restauro

Previo il puntellamento delle colonnine con maggiori disemmetrie negli appoggi, sono state poi pulite le fessere tra colonne e le basi ed i capitelli, intasate poi con malta di resina epossidica. Nella colonnina maggiormente in dissesto, quella in sinistra è stata inserita anche una barra in fibra di carbonio. Tutte le sigillature sono state poi rifinite con una rasatura di malta della medesima cromia delle colonnine.






RIPRINO INTONACI SULLA FACCIATA DI VIA AMAGNO
Tutta la fascia di base della facciata per un'altezza di circa 100-150 cm era in distacco, mentre la zona della facciata sul lato in sinistra del portone di accesso al Museo e Ghiacciaia era in grave stato conservativo. Il degrado era dovuto alle infiltrazioni delle acque meteoriche per l'intasamento del tubo pluviale.  




Il tubo pluviale passa a lato del edificio. L'intervento di restauro ha consentito anche ad una sistemazione idraulica, con  la messa in opera di un pozzetto di ispezione alla base del pluviale.

Come visibile nella foto a lato, la rimozione degli intonaci degradati ha consentito di portare alla luce lo spigolo della  muratura originale della Cà del Maestro prima completamente coperta dall'intonaco.


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